Finalmente è arrivata…dopo tanti piazzamenti e podi questo weekend è arrivata la prima vittoria stagionale!

Dopo aver partecipato quasi per caso lo scorso anno alla MaxiAvalanche di Cervinia (chiusa un po’ a sorpresa al 4° posto) quest’anno l’avevo inserita in calendario e ci tenevo particolarmente a fare bene, sia perchè mi piacciono le partenze di massa e sia perchè è l’unica tappa italiana della serie e viene un po’ snobbata da molti, quindi sarebbe stata una bella vetrina se avessi fatto una buona gara.

Arrivato il giovedì sera a Cervinia ho iniziato a “provare”, diciamo a girare nei sentieri, il venerdì andando subito a mettere i piedi nella neve di “Plateau Rosa”; quest’anno però di neve ce n’era molto poca e quindi subito dopo il rifugio del “Teodulo” iniziava un sentiero in mezzo alle rocce che era più difficile e più duro fisicamente del tratto sul ghiacciaio dello scorso anno. Dopo questo tratto ci si ributtava invece nel sentiero che era uguale fino al traguardo alla gara dell’anno scorso; questo per quanto riguardava la prima manche perchè in questa edizione le due manche si sarebbero svolte in due trail differenti.

La manche due invece partiva da “Cime Bianche Laghi” e finiva sempre in centro a Cervinia percorrendo il sentiero “Cielo Alto”, un trail a mio parere molto bello e molto simile ad una gara di enduro con l’inizio tipico di alta montagna per poi fare un bel tratto pedalato sui binari della vecchia ferrovia e nel finale invece un bellissimo pezzo nel bosco, molto tecnico e tutto da guidare.

Questa seconda manche era praticamente uguale anche al sentiero su cui il sabato pomeriggio si sarebbero svolte le qualifiche; l’unica differenza era il finale (circa gli ultimi 4/5min) che invece di andare verso il paese si teneva la sinistra e con un sentiero comunque bello in mezzo alla pineta si finiva nei pressi del “Lago Bleau”.

Dopo aver quindi girato quasi tutto il giorno sotto il sole del venerdì verso sera ritiro il numero e si iniziano a vedere i nuvoloni che arrivano perchè le previsioni davano pioggia e brutto tempo per tutta la giornata successiva, mentre per la domenica davano sole.

Sabato mattina infatti mi alzo e stava piovendo così decido di non provare e non sporcare bici ecc, tanto alle 13.30 partiva la mi batteria di qualifica. Monto le gomme da fango e mi preparo per salire ai 2900m di Cime Bianche.

Nella mia batteria non conosco nessuno dei miei avversari e quindi la tattica, siccome piove e c’è fango, è di partire subito forte e andare in testa per poi cercare di fare un buon ritmo nella prima parte e cercare di amministrare senza faticare troppo, e quindi rischiare di cadere, verso il finale. Infatti riesco a partire bene e mi piazzo in seconda posizione, poco dopo il via guadagno la testa del gruppo e faccio la mia discesa; a metà circa mi accorgo che siamo rimasti in due e quindi sono tranquillo (i primi 5 di ogni batteria partivano nella prima griglia il giorno dopo), vengo sorpassato prima della parte finale e senza rischiare nulla mi metto dietro, scendo tranquillo facendo attenzione a non cadere, visto che c’era molto fango e si facevano dei gran traversi, e chiudo così al secondo posto la mia batteria di qualifica (arrivato appaiato al vincitore) e con l’ottavo tempo assoluto.

Sono soddisfatto e sono carico per il giorno dopo, ho visto che sto bene e quindi so di potermi giocare le mie carte.

La domenica mattina non c’è una nuvola in cielo ma avendo piovuto per quasi tutta la notte il terreno è ancora fangoso e insidioso.

Presto, molto presto, si sale verso Plateau Rosa…arrivati in cima gli organizzatori decidono di farci fare il piccolo tratto del ghiacciaio in trasferimento e farci partire appena sotto il rifugio del “Teodulo”; qui però sono costretti a farci scendere ancora un pezzo perchè nel primo tratto di strada c’era un gran lastra di ghiaccio e quindi sarebbe stato troppo pericoloso farci partire tutti insieme da lì.

MANCHE1: Parto abbastanza bene e sono nelle prime posizioni, supero un paio di atleti nelle prime curve e sono quarto; poco dopo il primo cade nelle rocce e quindi mi ritrovo al 3° posto…non mi giro mai indietro e non so cosa stia succedendo ma spingo per cercare di guadagnare la seconda posizione ma devo lottare e faticare con Bron (Sunn) che non mi da strada molto facilmente mentre Giordanengo (Giant) prende leggermente vantaggio. Riesco finalmente a mettermi al 2° posto quando siamo a circa metà percorso e pian piano riesco a rientrare anche sul primo mentre dietro si forma un buco abbastanza importante tra me e il terzo…raggiunto Giordanengo provo subito a fare il ritmo e lo supero, spingo tutto quello che ho per cercare di staccarlo ma mi rimane a ruota e mi risorpassa a “Plain Mason” appena prima di buttarci nella parte di bike park; qui mi sembra di averne di più e quindi cerco di prendere fiato per poi provare ad attaccarlo nel breve tratto pedalato prima del traguardo. Purtroppo a metà park mi accorgo che sto perdendo aria dalla ruota anteriore e quindi nel finale sono costretto a lasciarlo andare e non posso provare il sorpasso, mi guardo dietro per non perdere neanche la mia posizione e così chiudo la prima manche al 2° posto.

Sono contento del mio risultato ma c’è un po’ di rammarico per non essere riuscito a lottare fino alla fine per la vittoria. Dopo questa manche però sono consapevole di poter puntare al primo posto assoluto…per riuscirci però devo vincere la seconda manche!

MANCHE2: Questa volta parto meglio e mi trovo subito al secondo posto, davanti a me però c’è Giordanengo…appena trovo un varco lo sorpasso e mi metto io a fare il ritmo. Cerco di tenere una buona andatura ma senza fare nessun fuorigiri visto che la discesa è lunga. Resto al comando per un bel pezzo fino a quando in un tratto con le rocce e un po’ di libera interpretazione vengo sorpassato da Bron; a questo punto mi metto a ruota e nel tratto pianeggiante della ferrovia cerco di recuperare energie restando a ruota. Alle mie spalle però c’è subito Giordanengo e dietro un bel trenino…non bisogna fare errori. Dopo il tratto pedalato ci si ributta in discesa e poco dopo, in una bella rampa ripida, Bron si pianta e scende a piedi; io riesco a stare in sella e così provo ad attaccare ma quando scollino mi accorgo di avere ancora Giordanengo a ruota mentre dietro si forma il buco. Decido comunque di spingere a tutta perchè c’è ancora un breve tratto abbastanza largo per poi buttarsi nella pineta finale in cui è poi impossibile superare fino all’arrivo; in questo pezzo faccio un piccolo errore andando largo in una curva e vengo infilato dal francese che si alza sui pedali e va a tutta perchè qualche centinaio di metri dopo inizia il single track, ma appena prima di ributtarsi in discesa riesco a ripassarlo nuovamente tornando leader della corsa. Tutta la pineta la faccio bene senza fare errori, guido pulito e quando arrivo in paese e passo le due rampe di scale faccio l’ultimo scatto fino alla linea del traguardo…sono PRIMO!!!

Grazie alla vittoria nella seconda manche, anche se sono a pari punti con Giordanengo, vinco la MaxiAvalanche 2015 di Cervinia…finalmente la mia prima vittoria stagionale…era ora! 😉

Ciliegina sulla torta è anche la soddisfazione di essere il primo italiano, all’11° edizione della tappa italiana, a vincere per la prima volta una Maxi! Yeahhh!!!

Alle mie spalle un bel quartetto di francesi messi dietro: 2° Giordanengo, 3° Bron, 4° Gaillot e 5° Durand.

Ora un breve periodo di relax in cui ricaricare le pile per poi ributtarsi a pieno regime negli allenamenti verso un finale di stagione che si preannuncia scoppiettante!

Alle prossime

Denny

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